Musei di ogni tipo ed epoca fanno di Napoli una sorta di scrigno pieno di straordinari capolavori. E pure ci sono molte gallerie, biblioteche e altri punti d'interesse che non vengono inclusi spesso nelle principali rotte turistiche, anche se meriterebbero decisamente una visita.

Conosciamone alcuni, in ordine sparso.

1 – Museo Elena Aldobrandini - Interamente dedicato ai tessuti e all'abbigliamento, questo museo custodisce preziosi abiti sacri del XVII secolo. La loro fattura semplicemente squisita è una chiara evidenza dell'abilità di sarti e ricamatori che hanno reso l'artigianato napoletano famoso in tutta Europa nel '600 e nel '700. Merletti, biancheria, ricami e tessuti per l'arredamento prodotto nelle antiche fabbriche napoletane, sono tutti conservati qui, insieme a sete preziose e  museo si trova a Piazzetta Mondragone, all'interno della omonima fondazione.

2 – A.R.C.A. - Tra i musei più giovani di Napoli, in una tra le sue chiese più antiche. Noto anche come Museo di Arte Religiosa Contemporanea, è nato nel 2006 e si trova nello splendido complesso monumentale di Santa Maria la Nova, risalente al 1279. Attorno al chiostro di San Ferdinando sono esposte 132 opere di 88 artisti contemporanei, raccolte a partire dal 1949. L'A.R.C.A. Merita una visita perché offre una prospettiva nuova e insolita sulla religione, un tema fondamentale per Napoli praticamente da sempre.

3 – Museo Filangieri - All'interno dell'antico Palazzo Como, in Via Duomo, è uno dei due musei fondati da Gaetano Filangieri, principe di Stariano e mercante d'arte, il quale donò a Napoli una collezione eccezionalmente ricca di rari capolavori. Tra di essi dipinti, porcellane, medaglie, armature, più un archivio e una biblioteca di più di 30.000 volumi. Purtroppo parte della collezione è andata distrutta in un incendio durante la seconda guerra mondiale e negli anni 70 il museo è stato chiuso per diversi anni. È stato restituito alla città solo di recente, e oggi possiamo ammirare anche il bel portale disegnato dal principe stesso e originariamente realizzato da alcuni dei migliori ebanisti napoletani.

4 – Museo Duca di Martina - In via Cimarosa, al Vomero, c'è una splendida villa donata da re Ferdinando IV alla sua moglie morganatica, la duchessa di Floridia. L'elegante edificio neoclassico è chiamato Floridiana in onore della duchessa stessa ed è circondato da un bel parco che si affaccia sul Golfo. Oggi è la sede di uno dei più importanti musei di arti decorative in Italia. Ospita una enorme collezione di più di 6000 capolavori in porcellana, opere in bronzo, arredi, coralli e cristalli che risalgono fino al XII secolo e provengono da Cina e Giappone oltre che dall'Europa. Attenzione agli orari, non tutte le sezioni sono aperte full time.

5 – Museo Filippo Palizzi - Questo affascinante museo è il secondo donato a Napoli dal principe Filangieri, ma deve il suo nome a Filippo Palizzi, uno dei più importanti pittori napoletani del XIX secolo, le cui opere si trovano nella sala che porta il suo nome. Il museo Palizzi dispone inoltre di un'interessante collezione di ceramiche, gioielli, manufatti in ebano del XIX e XX secolo, ma ospita anche una notevole sezione archeologica composta da artefatti Egiziani, Cumani e Copti. Si trova a Piazzetta Salazar, a pochi minuti da Piazza del Plebiscito.

6 – Museo del Corallo - Probabilmente tra i più piccoli in città, il museo del Corallo non sarà enorme, ma ha lo stesso una collezione molto affascinante di tutto quanto riguarda il corallo. Dagli strumenti, antichi e recenti, alle fotografie, da diverse varietà di corallo, a straordinari gioielli, raffinati cameo, pregiate opere e graziose conchiglie. Si può trovarlo facilmente nella Galleria Umberto I, a Via Toledo.

7 – Villa Pignatelli - Passeggiando sul soleggiato lungomare di via Caracciolo, attraversiamo la Villa Comunale per regalarci un salto in un languido passato fatto di arte, cultura e bellezza. Sulla Riviera di Chiaia si trova una meravigliosa villa neoclassica con un piccolo parco appartenuto alla nobile famiglia Pignatelli. All'interno delle sue sale ci sono magnifiche grisailles e stucchi dorati di Gaetano Genovese, ritratti di famiglia, alcune foto scattate dal principe Diego Aragona Pignatelli Cortes, fotografo amatoriale, e un delizioso salottino pompeiano. C'è anche una biblioteca e, al primo piano, è ospitata la Casa della Fotografica.

8 – Quadreria dei Girolamini - Il complesso monumentale dei Girolamini è una delle chiese più importanti di Napoli, decisamente da non perdere. Custodisce uno splendido affresco di Luca Giordano, ma per quanto meraviglioso esso sia, decisamente non è l'unico motivo per andare lì. All'interno dell'oratorio, attorno al chiostro, c'è una galleria piena di artisti della scuola napoletana come Ribera, Solimena, Caracciolo. Purtroppo la biblioteca, con i suoi quasi 160.000 testi è chiusa e può essere visitata solo in rare occasioni. L'ingresso della galleria è su Via Duomo.

9 – Museo diocesano Donnaregina - Donnaregina è una chiesa barocca nei pressi di via Duomo, proprio nel cuore di Napoli. È già di per sé un museo, con i magnifici dipinti di alcuni dei più rilevanti artisti di Napoli, come Luca Giordano, Solimena, Aniello Falcone, Vaccaro e molti altri. Il complesso monumentale, comunque, ospita anche un'esposizione di 3000 mq, divisi in sezione medievale e sezione barocca. Tra dipinti ed affreschi, si trova inoltre un rarissimo reliquiario del XII secolo, che custodisce un frammento della croce di Cristo.

10 – Museo dell'Osservatorio Astronomico - L'osservatorio si trova sulla collina di Miradois, non lontano dalla reggia di Capodimonte. Lì su, oltre ad un eccezionale panorama, si trova anche un bell'edifico neoclassico. Alcune delle sue stanze sono usate per mettere in mostra opere d'arte e un vasto assortimento di preziosi strumenti scientifici provenienti da diverse epoche. Altre sale nel seminterrato sono tenute a temperatura costante per preservare alcuni orologi di precisione. Sulla terrazza, invece, ci sono strumenti geodetici e astronomici, mentre nella masseria, in una grande sala, si trova il cerchio meridiano di Repsold, ancora oggi il più moderno e preciso d'Italia, anche se risale al 1868. Sia gli appassionati che gli scienziati lo ameranno.