Tra le sue meraviglie, Napoli annovera uno dei più grandi musei gratuiti e di pubblico accesso del mondo: le stazioni della linea 1 della metropolitana. Il risultato è la cosiddetta linea della Metro dell'arte (insieme ad alcune fermate della linea 6) in cui stazioni, progettate da grandi architetti, e installazioni di artisti mondiali convivono quotidianamente. 

La maggior parte di queste opere sono accessibili tutti i giorni mentre ci spostiamo attraverso la città. Le stazioni della metro dell'arte sono attualmente 15 e collezionano circa duecento opere d'arte. La rete sotterranea che collega il centro della città e la periferia limitrofa è ancora in fase di espansione attraverso la costruzione di nuove stazioni, ma ha già ricevuto numerosi riconoscimenti a livello internazionale. Scopriamo insieme quali sono le più belle stazioni da visitare.

Vetro, acciaio ed una piramide: la stazione Materdei

La stazione di Materdei, ad opera dell'Atelier Mendini, fino alla realizzazione della metro di Toledo, era probabilmente la più bella delle fermate della metropolitana napoletana. Alessandro Mendini è stato un architetto tra i più stimati in Italia e nel mondo e anche questa sua opera non è passata inosservata tanto che il Daily Telegraph l'ha inserita tra le prime 20 stazioni della metropolitana più belle d'Europa.

La stazione si trova in una zona meno nota della città, all'interno dell'omonimo quartiere di Materdei, diventandone un punto nevralgico, grazie anche alla riqualificazione della piazza sovrastante, nella quale svetta mastodontica la piramide di vetro e acciaio ad opera dello stesso Mendini, che funge da lucernario per le opere d'arti della stazione. Infatti sotto alla splendida luce della piramide di Mendini ci sono le opere di famosi artisti come un mosaico di Sandro Chia, un altorilievo di Luigi Ontani e opere di Solomon LeWitt.

La stazione Vanvitelli alle porte del quartiere Vomero

La stazione di Vanvitelli venne completata nel 1993 su progetto del noto architetto napoletano Michele Capobianco. Nel 2004 subisce un intervento di restyling ad opera dello stesso architetto con il supporto artistico di Achille Bonito Oliva. La fermata della metropolitana collinare presenta gli ingressi in tutti e quattro gli angoli dell'omonima piazza Vanvitelli. 

Lo spazio di ingresso è caratterizzato da diverse installazioni. Quella che colpisce maggiormente la nostra attenzione è il masso che crea l'illusione di infrangere il recinto di vetro che lo custodisce di Giulio Paolini al quale fa seguito la magnifica spirale luminosa di Mario Merz, che richiama la successione della serie di Fibonacci che ci accompagna alla banchina dove si trovano due mosaici di Isabella Ducrot.

La stazione Quattro giornate dedicata alla rivoluzione napoletana

Quattro giornate è la stazione della metropolitana dedicata alle giornate di ribellione del popolo napoletano all'occupazione nazista. Inizialmente il nome del progetto dell'architetto D. Orlacchio era "Cilea" ma dal 2004 si è deciso di onorare quelle giornate di rivoluzione che hanno dato il via alla liberazione dell'Italia dal regime fascista. Dopo questa scelta,  l'intera struttura è stata decorata con installazioni e fotografie che ricordano quelle gloriose giornate. 

Tra queste opere troverai le Sequenze di guerra e di caccia di Sergio Fermariello, noto pittore e scultore napoletano, insieme ai bassorilievi e le tele di Nino Longobardi. E' l'unica stazione che presenta due banchine ben separate per le due direzioni da prendere, quindi occhio a non lasciarti inebriare dalle altre opere d'arte presenti come quelle di i Betty Bee, Baldo Diodato, Umberto Manzo e Anna Sargenti che trattano di tematiche universali rispetto a quelle della guerra suddetta.

Una fermata della metro nel centro storico: la stazione Museo

La stazione Museo è uno snodo essenziale della linea ferroviaria napoletana, ma è uno snodo anche per la memoria storica di questa linea. La stazione Museo richiama nello stile e nei colori (rosso pompeiano) il Museo archeologico nazionale di Napoli (MANN) sotto al quale si trova. Il progetto è stato realizzato da Gae Aulenti, architetto italiano, famosissima in tutto il mondo tanto da aver vinto il celebre premio imperiale di Tokyo.

La stazione fu aperta nel 2000 e appena la vedrai si presenterà a te come un'estensione del Museo Archeologico. Gae Aulenti, infatti, ha realizzato dei padiglioni di ingresso in cemento e acciaio che custodiscono alcune copie delle opere presenti nel MANN. La memoria storica è un elemento fondamentale di questa fermata tanto che dall'ingresso superiore, dopo aver superato la copia del Laocoonte e le riproduzioni fotografiche di Mimmo Jodice, troverai la Stazione Neapolis, un'esibizione che raccoglie tutti i cimeli ritrovati durante i lavori della metro in tutta Napoli.

La stazione Dante: la riqualificazione di una piazza storica

La stazione di Dante si inserisce nel processo di riqualificazione dell'intera piazza Dante. La stazione all'esterno si presenta come due padiglioni angolari in vetro e acciaio che incorniciano la gigantesca statua di Dante. Se scendiamo sotto al livello del piano stradale troviamo esposte le opere di diversi artisti, napoletani e internazionali. 

Tra questi ci sono Jannis Kounellis, autore di Senza Titolo, un'installazione con piccole travi dietro alle quali sono poste tra le altre cose delle scarpe, un cappotto, un cappello, e Joseph Kosuth che ha installato un lungo neon con un brano del Convivio di Dante dal titolo Queste cose visibili. Tra gli altri artisti spiccano Nicola De Maria, Carlo Alfano e Michelangelo Pistoletto, autore di Intermediterraneo, un'opera in cui è tracciato il profilo del bacino mediterraneo.

Stazione Toledo: una delle fermate della metro più belle al mondo

Di solito il dulcis arriva in fundo ma stavolta no, dopo la stazione di Dante incontriamo la stazione di Toledo è la stazione più bella di Napoli e non solo. Infatti dalla sua apertura nel 2013 ha ricevuto premi e riconoscimenti in tutto il mondo, tanto da essere nominata la metro più bella d'Europa e del mondo secondo il Daily Telegraph e la CNN.  Realizzata su progetto dell'architetto Oscar Tusquets, denuncia la sua presenza all'esterno con tre strutture poligonali rivestite da piastrelle color blu (mare) e ocra (tufo) che fungono da lucernario. 

Al suo interno la struttura è caratterizzata da grandi superfici mosaicate dall'estro di William Kentridge e di Costantino Aureliano Buccolieri. I mosaici rappresentano spesso scene di vita napoletane, piena di persone, tra cui San Gennaro, scene di vita pompeiana e il Vesuvio. Subito dopo la prima sala in cui domina il color ocra del rivestimento del mosaico si passa infatti nella galleria del mare ad opera di Bob Wilson. Il primo ambiente è completamente mosaicato a motivi marini. Altri ambienti sono decorati con le fotografie scattate da Oliviero Toscani che raffigurano i volti dei cittadini napoletani che hanno voluto partecipare all'iniziativa.

La stazione Municipio dagli scavi archeologici di Piazza Municipio

La stazione Municipio è una delle ultime realizzate a Napoli. L'intero impianto urbano è stato realizzato da due architetti di fama mondiale: Alvaro Siza e Eduardo Souto Souto de Moura. All'interno della stazione, nel corridoio di collegamento parallelo al Maschio Angioino che collegherà piazza Municipio al molo Beverello, verrà allestita un'area museale permanente con parte dei ritrovamenti archeologici rinvenuti a Piazza Municipio.

La struttura è realizzata secondo lo stile dei due architetti con grandi superfici candide a cui si alterna l'uso della pietra viva, che attraverso il suo pattern conferisce all'interno spazio un'atmosfera naturalmente storica. Gran parte dei reperti archeologici verranno restaurati e lasciati nel luogo in cui sono stati trovati, tra cui 5 navi romane, creando un vero e proprio parco archeologico in piena città. Le scoperte sono state all'ordine del giorno tanto che il progetto è stato cambiato ben 27 volte.

Colori ed effetti tridimensionali: la bellezza della stazione Università

La stazione Università è stata realizzata dallo stesso architetto della stazione di Materdei, ovvero Alessandro Mendini, con il supporto del designer Karim Rashid. Gli ingressi si trovano a piazza Bovio, sede del Palazzo della Borsa di Napoli e già accedendovi potrai notare la sua prima particolarità, essendo rivestite da piastrelle bianche con le parole che sono state inventate negli ultimi anni. 

Al suo interno si presenta nello stile digipop di Rashid, molto eclettico e che predilige colori molto vivi. Infatti nella fermata Università i colori maggiormente utilizzati sono il fucsia e il verde acido. Anche le sculture disegnate dallo stesso designer sono molto suggestive come Synapsi che vuole ricordare il reticolo neurale dell'essere umano. Altra opera è il conversational profile, che sono dei pilastri decorati con un profilo infinito dello stesso Rashid. In altre aree della stazione giochi ottici ed effetti stereoscopici tridimensionali decorano la stazione.

La nuova stazione centrale: shopping nella Stazione Garibaldi

La stazione Garibaldi è stata progettata dall'architetto e urbanista francese Dominique Perrault e inaugurata nel 2013. Punto focale di questa fermata è la grande galleria commerciale ipogea. Il 24 aprile 2015 è stato inaugurato il tunnel di collegamento sotterraneo che mette in comunicazione la stazione della metropolitana con la Stazione Centrale. 

La copertura è realizzata con un lungo pergolato in acciaio con pannelli in teflon forato che creano una sorta di foresta artificiale. Infatti i lunghi pilastri di acciaio richiamano i fusti degli alberi mentre i teli in teflon alludono alle chiome arboree. Entrando nella stazione noterai un profondo pozzo dove delle scale mobili si incrociano sospese nel vuoto. Quasi al livello delle banchine sono presenti due installazioni artistiche di Michelangelo Pistoletto.