La storia della chiesa di Sant'Aniello a Caponapoli
La chiesa di Sant'Aniello a Caponapoli rappresenta una tappa imperdibile del vostro tour nella città di Napoli. La chiesa si trova alla fine della ripida salita di via De Crecchio, nel punto più alto del centro storico partenopeo. Una zona già apprezzata e decantata dagli eruditi dei secoli scorsi per la bellezza e la particolarità del suo paesaggio.
La storia del santuario è strettamente legata a quella di Sant'Agnello, vescovo di Napoli nel VI secolo, eletto, dopo la sua morte, settimo patrono di Napoli e protettore del regno. Infatti si narra che i genitori del futuro santo si recassero in quei luoghi in preghiera per chiedere, ad una miracolosa immagine della Madonna lì conservata, la nascita di un erede. Sopraggiunto il piccolo Agnello, i due fedeli fondarono una piccola chiesetta, per l'appunto denominata Santa Maria Intercede. E fu proprio lì, alla fine del suo percorso esistenziale, che Agnello, secondo la leggenda, fu seppellito...
La storia più recente della chiesa inizia nel 1517 quando Giovan Maria Poderico, vescovo di Taranto, decise di ampliare la chiesa preesistente, che divenne così il transetto del nuovo edificio.
La chiesa di Sant'Aniello a Caponapoli: un tesoro riscoperto
Con la soppressione degli ordini religiosi avvenuta nel decennio francese inizia per la chiesa di Sant'Aniello a Caponapoli un lento ed inesorabile declino. Agli inizi del XX secolo, il trasferimento della parrocchia in Santa Maria di Costantinopoli rappresenta la prima tappa dell'interminabile emorragia di opere d'arte che ha colpito la chiesa. Il bombardamento del 1943 ed il conseguente stato di abbandono, i tanti furti e gli atti vandalici conseguiti, hanno contribuito a rendere il prezioso monumento il fantasma di sè stesso, precluso per decenni ai napoletani e ai visitatori.
Per fortuna però, negli ultimissimi anni, dopo un lungo lavoro di restauro condotto dalla Soprintendenza, il prestigioso monumento è stato riaperto, anche grazie all'azione combinata della Curia Arcivescovile di Napoli e di Legambiente Campania che ne gestiscono e promuovono la fruizione e la valorizzazione.
Un tesoro riscoperto, che nonostante le tante ferite subite, può ancora regalare al visitatore gioie ed emozioni. Infatti di straordinario prestigio è lo splendido altare maggiore realizzato in marmo da Girolamo Santacroce intorno al 1524. A fare da controcanto al magnificente capolavoro del Santacroce, la Santa Dorotea di Giovanni da Nola, di poco postuma, collocata nel transetto sinistro.
Nel centro della navata, poi, crollata per i suddetti bombardamenti, è possibile ammirare alcuni tratti delle murazioni greche del iv secolo a.c. e di quelle romane del ii sec. d.c. ed anche alcune tombe di età altomedievale. Un patrimonio archeologico reso godibile grazie ad una passerella continua in vetro strutturale.
Come raggiungere la chiesa di Sant'Aniello a Caponapoli
La chiesa di Sant'Aniello a Caponapoli si trova in Vico S. Aniello a Caponapoli, 9 ed è facilmente raggiungibile con la linea 1 (fermata Museo) e con la linea 2 (fermata Piazza Cavour).
La chiesa è visitabile il lunedì dalle 17:00 alle 19:00; il giovedì e il venerdì dalle 9.00 alle 12:30; la domenica dalle 10:00 alle 12:30.
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