Storie di Napoli: la Piazza del Mercato nel cuore della città

La piazza del Mercato fu inserita nelle mura della città dagli Angioini e divenne presto l'area del mercato e delle piccole botteghe di artigiani. 

In epoca angioina la piazza era sede anche delle pene capitali, infatti qui venne decapitato Corradino di Svevia, nel posto dove si trova adesso la fontana.

Inoltre, piazza del Mercato è una piazza importante per il popolo napoletano: da qui ebbe origine la rivolta di Masaniello (al secolo Tommaso Aiello), nato proprio in uno dei vicoli adiacenti alla piazza. 

Una caratteristica della piazza è la sua forma irregolare ed incastonata tra quattro chiese: la chiesa si S. Eligio, la chiesa del Carmine, quella del Croce al Purgatorio infine quella di S. Giovanni). 

Pare che la chiesa di Sant'Eligio sia stata la prima chiesa fatta costruire dagli Angioini a Napoli. Di particolare interesse è sicuramente l'orologio a doppio quadrante situato nell'arco a due piani. 

Chiesa del Carmine: una delle chiese più amate dai napoletani

Il Santuario della Basilica del Carmine Maggiore si può annoverare tra le basiliche più grandi di Napoli. Quella del Carmine è uno dei più particolari esempi di barocco napoletano in città: costruita in epoca angioina con stile gotico, trasformata in barocco nel '700. 

Sotto all'atrio della chiesa furono sepolti alcuni tra i più celebri caduti della Rivoluzione Napoletana del 1799, ad esempio Mario Pagano, Eleonora Pimentel Fonseca e la Sanfelice. 

Di particolare interesse: la statua in legno della Madonna del Carmine incastonata nel soffitto, opera di Mario Corajola nel 1955. E poi, la statua in onore di Corradino di Svevia. 

Un aneddoto importante che riguarda la chiesa è quello del miracolo del Crocifisso: si crede che il 17 ottobre del 1439 il crocefisso abbia abbassato la testa per evitare il colpo di una palla di cannone, durante l'assedio degli Aragonesi. Oggi la palla è custodita in una delle sale della Basilica. 

Piazza del Mercato: dalle feste cattoliche alla multietnia odierna

In piazza del Mercato si respirano storia e tradizione! Ogni 15 luglio, vigilia del giorno dedicato alla Madonna del Carmine, c'è l'incendio del campanile della chiesa del Carmine. Un appuntamento fisso del napoletano e dei tanti turisti che arrivano in città. Come sia nata questa tradizione è sconosciuta, ma esisteva già ai tempi di Masaniello. Infatti, c'era l'usanza di fingere l'assalto ad un fortino in legno, costruito nella piazza. Proprio durante la preparazione di questo evento, Masaniello iniziò la sua rivolta. 

Dunque, la zona del Mercato può essere considerata fulcro della cultura napoletana. Qui è bello immergersi nella tradizione, passeggiare tra i vicoli ed esplorare i borghi degli antichi mestieri, come ad esempio il borgo degli Orefici

Inoltre, negli ultimi anni la zona è diventata un quartiere musulmano ed è un bellissimo esempio di integrazione. La moschea e le botteghe arabe affiancano la cultura napoletana dandole quel sapore di oriente che non guasta. 

Il quartiere Mercato nel periodo natalizio

Nel periodo di Natale il quartiere diventa un vero e proprio centro di shopping! A parte i negozi di artigiani, si possono trovare bancarelle di ogni tipo! Il quartiere è sicuramente un punto di riferimento per le bancarelle di giocattoli. I giorni prima di Natale e dell’Epifania le persone affollano le strade certi di trovare giocattoli a buon prezzo.

Da non tralasciare è il mercato del pesce: simbolo della tradizione popolare napoletana! Un appuntamento da non perdere è quello della sera del 23 dicembre, quando il mercato del pesce resta aperto tutta la notte per far sì che i napoletani possano fare la spesa per la Vigilia di Natale, rigorosamente a base di pesce. 

Pizza a Piazza Mercato

Se ti trovi in questa zona di Napoli, puoi fermarti sia a pranzo che a cena per una buonissima pizza da Bro, Ciro e Antonio Tutino Pizzeria. Si trova in questa famosa e nota piazza Mercato: alla piazza antica si contrappone lo spazio contemporaneo della pizzeria che si distingue per la scelta dei materiali, delle finiture e per la tavolozza cromatica. Il locale si articola su due livelli, per un totale di 160 metri quadrati di superficie e sessanta coperti, due i forni per le pizze, bancone da lavoro e sala per gli impasti a vista.
Gli ambienti sono accoglienti e moderni ma la storia è antica. Comincia con Giuseppe Tutino che sposò Nunzia, appartenente alla famiglia dei pizzaioli Marigliano che facevano la pizza “ogge a otto” ovvero con quel sistema di credito per il quale l’avventore poteva sfamarsi e pagare la settimana successiva.

Quella dei Tutino è una pizza della più schietta tradizione partenopea, senza fronzoli, “fine di pasta”, proposta a prezzi popolari. Nella pizzeria di Porta Nolana, si mangia ancora “la pizza a libretto”, il più tipico street food napoletano.