Dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1998 assieme ai vicini siti archeologici di Velia e Paestum, la certosa di Padula, o di San Lorenzo, è tra le abbazie più interessanti per magnificenza architettonica e numero di tesori artistici, oltre ad essere il primo monastero ad essere sorto in Campania. È uno dei più sontuosi complessi monumentali barocchi del sud Italia, la più grande certosa Italiana e tra le maggiori d’Europa. Occupa una superficie di 51.500 m² e conta 3 chiostri, un giardino, un cortile e una chiesa. Dal 1957 ospita il museo archeologico provinciale della Lucania occidentale, dove sono esposti numerosi reperti archeologici rinvenuti nella Valle del Tanagro, affluente del fiume Sele, come tombe, lapidi, statue, capitelli e colonne.
Storia della Certosa di Padula
I lavori di costruzione della Certosa iniziarono nel 1306 per volontà di Tommaso Sanseverino, conte di Marsico e signore dei Vallo di Diano, e proseguirono, con ampliamenti e ristrutturazioni, fino al XIX secolo.Le trasformazioni più rilevanti risalgono alla metà del Cinquecento. Seicenteschi sono gli interventi di doratura degli stucchi della chiesa, opera di Francesco Cataldi. Del Settecentosono invece gli affreschi e le trasformazioni d’uso di ambienti esistenti. Nel corso delle due guerre mondiali, il monastero fu adibito a campo di prigionia.
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