San Gennaro è il santo patrono di Napoli e la sua figura è molto venerata dalla popolazione locale. La sua importanza nella città risiede nella forte devozione che gli abitanti della città nutrono per il santo e nella sua capacità di unire la comunità in momenti di difficoltà. La sua figura è legata a molti eventi storici della città, come la peste del 1656 e l'eruzione del Vesuvio del 1631, durante la quale si dice che il santo abbia fermato la lava alle porte della città.

La devozione per San Gennaro si manifesta soprattutto durante le celebrazioni dei tre miracoli del sangue che avvengono ogni anno in tre fasi diverse. Questi tre momenti sono il primo sabato di maggio, il 19 settembre (giorno della festa di San Gennaro) e il 16 dicembre (giorno dell'eruzione del Vesuvio del 1631). Durante questi momenti la popolazione si riunisce nella Cattedrale di Napoli per assistere alla liquefazione del sangue del santo. Se il sangue si liquefà, la folla ritiene che il santo abbia fatto un miracolo e che la città sia stata benedetta. In caso contrario però, un cumulo di sventure è destinato ad abbattersi sulla città. 

Cosa accade nel miracolo di maggio

Il miracolo di maggio è il primo dei tre eventi legati a San Gennaro. Il giorno designato è il sabato che precede la prima domenica di maggio. Pertanto, quest'anno toccherà al 6 maggio essere la giornata "del miracolo".  La cerimonia prevede la solenne processione del busto di San Gennaro e delle ampolle contenenti il sangue del Martire dal Duomo alla Basilica di Santa Chiara in piazza del Gesù. La processione si svolge per commemorare la traslazione delle Reliquie del Santo dal cimitero dell'Agro Marciano, nel territorio di Fuorigrotta, alle Catacombe di San Gennaro, site a Capodimonte. 

La processione di maggio è detta anche "processione degli infrascati". Il motivo risiede nella consuetudine del clero partecipante di proteggersi dal sole coprendosi il capo con corone di fiori. Ne è memoria la corona in argento che sovrasta il tronetto sul quale viene posta la teca con il sangue del Santo, che porta al centro un enorme smeraldo, dono della città, che proviene dal centro America. Nel miracolo di maggio il Cardinale di Napoli si reca nella Cappella del Tesoro e procede all'apertura della cassaforte che custodisce le reliquie del martire. Successivamente, sul sagrato del Duomo saranno disposti i busti argentei dei Santi compatroni. L'avvio della processione sarà preceduto da un breve momento di preghiera guidato dall'arcivescovo

Curiosità sul miracolo di San Gennaro

La liquefazione è un segno benaugurante per tutto l'anno. E' un segno di ottimo auspicio per la città che ogni anno aspetta con rispetto e deferenza l'antico rito. Sembra quasi si viva con l'attesa dei giorni del miracolo, come fosse un esame da passare. Naturalmente, non tutti ci credono ed è ovvio sia così. Studi più recenti hanno provato a dimostrare che il processo che avviene è solo un trucco chimico. Difatti, è possibile ottenere la stessa sostanza che si vede nelle ampolle utilizzando molisite, sale da cucina e carbonato di calcio. L’origine del prodigio sarebbe quindi dovuta alle proprietà tissotropiche della sostanza ricreata, cioè la sua capacità di liquefarsi dallo stato solido se agitata. In ogni caso, si tratta di spiegazioni scientifiche ancora incomplete. E' ancora forte l'alone di mistero e dubbio attorno al miracolo di San Gennaro. E forse, è più affascinante far vincere la fede sulla scienza in questo caso.

Lasciando vincere la fede, vogliamo e dobbiamo dunque credere alla benevolenza del miracolo. Insomma, senza la liquefazione ci sono sventure ed eventi catastrofici. In effetti, così è  stato nel nel 1943, anno dell’occupazione nazista a Napoli. Vent'anni dopo, nel 1973, scoppiò invece una grande epidemia di colera che colpì la città. Come dimenticare poi la catastrofe del terremoto dell'Irpinia del 1980; il ricordo è ancora fresco nella mente e nel cuore di tanti napoletani. Altro anno in cui non si è verificata la liquefazione è stato il 2020, ovvero l'anno della pandemia del Covid-19. Mancato miracolo anche durante la visita di San Giovanni Paolo II, né durante quella di Benedetto XVI. Insomma, chi non vuol crederci, non lo faccia, però noi per sicurezza speriamo il miracolo avvenga sempre!