Fave & ventresca: l’aperitivo Ischitano

Avete mai assaggiato le fave con la ventresca? Se la vostra risposta è no, correte subito sull’isola di Ischia a rimediare!

Piatto tipicamente primaverile, fa capolino sulle tavole ischitane durante la Pasqua, in accordo con le prime fave pronte da raccogliere negli orti. Il periodo migliore è infatti nel periodo di aprile e maggio, perché dopo maggio le fave si induriscono e vanno conservate per l’inverno dopo averle seccate, in tal caso si dice che le fave sono arrennute e quindi non più adatte ad essere consumate fresche.


A Santa Restituta ‘e fave so’ arrennute ‘e quaglie so’ fernute ‘e turche so’ partute. A Santa Restituta (17 maggio) le fave sono indurite (arrennute) le quaglie sono passate (finite) i turchi sono partiti.
saccheggio dei pirati saraceni allontanati grazie all’intervento della santa protettrice dell’isola

Come preparare al meglio il'aperitivo tipico dell'isola d'Ischia

Fave e ventresca rappresentano una delle massime espressioni della cucina contadina. Un piatto unico o aperitivo fantastico!

Le nobili fave, fresche e tenere di stagione, incontrano la ventresca di maiale dal sapore deciso, sapido e profumato. Ad accompagnarle fragrante pane preparato col criscio (grigio), dopo ore di lievitazione e poi cotto al forno a legna. In passato, ma ancora oggi, le donne di quartiere si organizzavano a turni: a rotazione una faceva il pane per gli altri, il giorno dopo era il turno di un’altra e così via.

Ed ecco che, il sapore burroso della ventresca si mescola perfettamente con la freschezza della fava, che pulisce il palato e lo prepara al boccone successivo.

Se poi appartenete alla categoria dei veri golosi, provate ad abbinare il tutto con del formaggio, di quelli poco stagionati come le caciotte di montagna o il provolone.

Che vino abbinare? Magari un Biancolella, ischitano DOC!

Quello delle fave con la ventresca è davvero uno degli aperitivi perfetti, ancor di più se tutto proviene direttamente dalle terre ischitane.


Modi alternativi di gustare le fave con la ventresca

Oltre al classico modo di gustare l’abbinamento fave e ventresca. Ve ne vogliamo provare a proporre anche qualcun altro…

Un contorno sfizioso potrebbe essere quello di soffriggerle in padella con un po’ di menta, prezzemolo e cipolla. Per la preparazione bisogna:

1. Incidere la fave;

2. Fare leggermente pressione per la fuoriuscita del seme;

3. Mettere le fave sgusciate da parte;

4. In padella per ordine soffriggere: ventresca (aggiungendo magari anche un po’ di pancetta), cipolla, prezzemolo, menta e alla fine le fave;

5. Sfumare col vino, aggiungere sale, pepe e far cuocere per una ventina di minuti. In ultimo, guarnire il piatto con una fogliolina di menta.

Un’altra idea, stavolta per un primo piatto, è la pasta con fave fresche e ventresca. Non deve assolutamente mancare l’aglio fresco, anche lui protagonista negli orti ischitani di questo periodo.

La ricetta richiede:

1. la cottura delle fave fresche, estratte dal baccello ma con la buccia, in acqua leggermente salata per circa 30 minuti.

2. Intanto si prepara un ricco soffritto compreso di aglio, compreso il gambo tagliato a listarelle, pezzi di ventresca tagliati grossolanamente e olio di oliva e peperoncino.

3. Preparate gli ingredienti quando inizia la cottura delle fave per permettere all’aglio fresco di insaporire l’olio e alla ventresca di “rilassarsi”.

4. La cottura del soffritto inizia con quella della pasta.

5. Ricordatevi di aggiungere il sale all’acqua di cottura.

6. Dopo appena 6 minuti di cottura, scolate la pasta assieme alle fave e versate il tutto nella teglia del soffritto che è in piena cottura

7. Amalgamate il tutto, anche con qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta, a fuoco vivo aggiustando di sale e pepe a seconda di quanto già condita sia la ventresca.

8. Aggiungere parmigiano e pecorino grattugiato e il piatto e pronto.