Lo street food a Napoli è un'istituzione, camminare per la città è un vero e proprio attentato alla linea: i luoghi dove acquistare deliziosi manicaretti a ogni ora del giorno sono più numerosi delle stelle in cielo e resistere alla tentazione di provare i cibi da consumare passeggiando è davvero impossibile. Vera regina dello street food napoletano è la frittura, utilizzata per preparare sia cibi dolci che salati, per delle specialità da leccarsi i baffi! Partite con noi in un viaggio alla scoperta dei gusti più veraci della capitale partenopea.

Street food a Napoli: tanta frittura nella cucina napoletana tradizionale

A Napoli si mangia bene e si sa. I cittadini sono profondamente orgogliosi di far provare le specialità a persone non del luogo, organizzandogli dei veri e propri tour gastronomici. Per questi itinerari “mangerecci” non è necessario spendere un patrimonio, né recarsi nei ristoranti più in vista della capitale campana, ma basta fare un giro tra i re dello street food: non vorrete più ripartire! In questo articolo troverete qualche piccolo suggerimento sui cibi assolutamente da provare. Parola d’ordine: fritto

La pizza fritta

La pizzetta fritta è l’alternativa alla classica pizza a portafoglio, se siete dei veri golosi e non avete paura di ingrassare! A Napoli, specialmente al centro storico, passeggiando per le caratteristiche strade, vi imbatterete certamente in tantissimi chioschi esperti in questo tipo di preparazione. La pizza fritta ha la forma di un piccolo calzone e può avere vari ripieni, partendo da quello più semplice a base di ricotta e pepe. Ne esistono poi versioni che presentano i famosi cicoli di maiale, ed eventualmente l’aggiunta di pomodoro. Mangiare la pizza fritta passeggiando per la città è una gioia che non ha prezzo, a prescindere dal il ripieno che preferite, sarà un’esperienza indimenticabile.

Il cuoppo: un misto di frittura sia di prodotti di terra che di mare

Vero re della frittura napoletana è il cuoppo che consiste in un cartoccio contenente le più incredibili delizie che vi possano venire in mente. Il cuoppo esiste in due varianti, quella di “terra” e quella di mare. Il mitico cuoppo non è soltanto un prodotto da street food, ma spesso viene preparato anche all'interno di pizzerie e ristoranti, come antipasto leggerino per poi accedere alle portate principali. Quando però si ha una discreta fame dopo aver passeggiato per la città, o dopo aver visitato uno dei luoghi culturali e musei di cui Napoli è ricca, il cuoppo potrebbe essere una cena veloce che vi sommergerà di gusto e vi riempirà dell’energia necessaria per prendere parte alla movida serale. Nel cuoppo di terra non possono mancare: crocché di patate ripieni di formaggio e prosciutto, zeppole di pasta cresciuta, le famose pizzette fritte conosciute come montanare, fiori di zucca ripieni di ricotta e fritti, i leggendari scagliuozz, pezzetti di polenta fritta a forma di triangolo, arancini di riso. Nel cuoppo di mare invece non possono mancare anelli di calamaro e gamberi, le frittelle di alghe, i vari pesci fritti, di cui forse i più famosi sono i cosiddetti fravaglietti, ossia la fragaglia di triglie fritte.

La graffa: un dolce napoletano per qualsiasi ora del giorno

Dopo avere assaggiato arancini le pizze fritte, montanarine e fiori di zucca, non si può certo lasciare da parte uno dei dolci più semplici e buoni che la cucina napoletana ci ha regalato: la graffa. L'origine della graffa è probabilmente da far risalire al periodo della dominazione austriaca a Napoli, come versione partenopea del krapfen. Questo dolce è legato principalmente al periodo di carnevale, anche se a Napoli è ormai il pezzo forte della colazione al bar per tutto l’anno. L'ingrediente di base della graffa è la patata, pur se ne esistono versioni più leggere preparate senza. Le graffe vengono realizzate anche in versione mini, per chi proprio non ce la fa ad affrontare i sensi di colpa e preferisce optare per una versione più minimal.