La pasta nella cucina napoletana

Napoli ha uno stretto rapporto con la pasta. Sin dalla sua invenzione i napoletani si sono distinti nella produzione e nel consumo di pasta tanto da diventare un simbolo della pasta nel mondo. La tradizione della pasta inizia nel XVII secolo per non interrompersi mai più. Su tutte le città di Napoli che producevano pasta, una si è distinta fra tutte le altre, la città di Gragnano

La tradizione della pasta in campania: la città di Gragnano

La pasta iniziò la sua massima diffusione dal XVII quando Napoli, colta dalla carestia, si dedicò al consumo e alla produzione di quello che negli anni verrà definito come oro bianco. Infatti la pasta era un alimento che poteva essere conservato a lungo e prodotta facilmente anche in casa con pochi ingredienti.  

Grazie al proprio clima umido, la città che si distingue dalle altre è proprio Gragnano. Infatti sin dagli albori del regno di Italia in cima al settore della produzione della pasta c'era proprio la città di Gragnano, tanto che i produttori gragnanesi divennero i maggiori produttori di pasta nel mondo. In questo periodo Gragnano divenne la patria della pasta tanto che si dedicano libri, ricette e addirittura poesia a questa particolare pasta. La data  a cui si fa risalire l'origine della fama di Gragnano come patria della fabbricazione della pasta al 12 luglio del 1845, giorno in cui il re del Regno di Napoli, Ferdinando II di Borbone, durante un pranzo preparato con la pasta gragnanese concesse a Gragnano, l'onorificenza di Città dei Maccheroni.

Con lo sviluppo dell'industria e dell'architettura nell'entroterra campano, Gragnano cambiò per favorire lo sviluppo della produzione di pasta, favorendo da sempre la qualità alla quantità. 

La Pasta di Gragnano, ad oggi, è diventato un prodotto I.G.P ottenendo il primo riconoscimento comunitario di qualità assegnato alla pasta in Italia e in Europa. 


Come si produce la pasta di Gragnano

La pasta di Gragnano viene prodotta solo con la semola di grano duro e acqua delle falde acquifere gragnanesi, mentre l’estrusione dell’impasto avviene attraverso trafile fatte di bronzo. L’essiccazione deve compiersi a una temperatura compresa tra i 40° e gli 80° C. Dopo il raffreddamento, di circa un giorno, la pasta viene confezionata.

Mangiare la vera pasta napoletana di qualità

Gragnano è un must della pasta in ogni sua declinazione e questo fa sì che i pastifici che si trovano in questa zona siano i più famosi e richiesti al mondo. Tra questi pastifici non posso fare a meno di citarti il pastificio Di Martino, che da generazioni porta la sua pasta di Gragnano sulle tavole di tutto il mondo. Con la maestria acquisita negli anni il pastificio De Martino diventa l'emblema della città della pasta per antonomasia.

E tu che fai? Vieni a provare la specialità della nostra terra.