Camminando lungo l'area portuale di Pozzuoli, è impossibile non 'inciampare' in tre antiche colonne in marmo che, fiere come un Dio, si ergono sulla città. Quando furono costruite? E cosa rappresentano? Scopriamolo!

Storia del Tempio di Serapide o 'Macellum'

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Nei primi anni 50 del XVIII secolo, uno dei progetti principali di Carlo III di Borbone, fu quello di riportare alla luce delle importanti scoperte archeologiche,  attraverso una campagna di scavo sulla scia delle più recenti di Pompei ed Ercolano. Una di queste scoperte, infatti, fu la statua del Dio Egiziano Serapide, che ha dato il nome al maestoso altare composto da queste tre colonne, il quale inizialmente fu identificato come un vigneto, per poi essere riconosciuto come un antico mercato di epoca Romana, chiamato "macellum" (dal latino: "mercato").

La struttura del Tempio di Serapide

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Intorno al I e II secolo d.C., una nuova struttura sorse sull'antica città di "Puteoli" (Pozzuoli). Si trattava di un cortile da un'ampia forma quadrata, circondata da un colonnato sul cui si affacciavano queste tre colonne (chiamate "tabernae"). Inizialmente esse erano 36, con un'altezza di 5, 90 m, fatte di granito grigio e marmo bianco; il centro del cortile era, invece, composto da un piccolo tempio di forma rotonda chiamato "tholos", costituito da 16 colonne in marmo africano e decorate da motivi marini. Al lato opposto dell'ingresso, invece, vi era una nicchia anchìessa riccamente decorata e costituita da 11 colonne alte 11,94 m.

Tempio o mercato?

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E' solamente alla fine del XX secolo che nuovi studi sulla struttura dell'antico mercato portarono alla luce il fenomeno del bradisismo, grazie al quale il mercato di Pozzuoli differisce molto da quelli di Roma Capua. Grazie a questi studi, infatti, esso è risultato essere terzo in ordine di importanza. Resta solo una domanda a cui rispondere: è un tempio o solo un mercato?