Miguel de Cervantes, William Shakespeare e Garcilaso de la Vega sono universalmente riconosciuti quali pilastri di cultura, poesia e letteratura. E sono tutti e tre passati a miglior vita il 23 aprile del 1616. Non è un caso dunque che proprio questa data, il 23 aprile, sia stata scelta per celebrare la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore. La ricorrenza annuale, istituita dall’UNESCO nel 1996, promuove il piacere della lettura come forma di svago e apprendimento. 

Per festeggiare la Giornata mondiale del libro, Visit Naples vi accompagna tra le strade di Napoli con delle guide d’eccezione. Sette autori per sette romanzi, ognuno dei quali vi farà vivere Napoli con una lente diversa. Una Napoli vista dagli occhi di chi c’è nato e di chi invece se ne è innamorato da lontano. Ne viene fuori un caleidoscopio di profumi, sapori e sensazioni che restituiscono in parte il senso di una città difficile da imbrigliare con le parole. 

7. Montedidio, Erri De Luca

Monte di Dio fa da titolo e sfondo ad un romanzo ambientato nello storico quartiere napoletano, tra i più antichi della città. Erri De Luca è autore franco e “materiale” dalla scrittura densissima e sinestetica. Provate a leggere un qualsiasi suo scritto e avrete immediatamente la sensazione di essere per davvero anche voi tra la natura montana, di assaporare l’aria del mare di Ischia o di camminare tra i vicoli di Napoli. Montedidio vi susciterà le stesse vivide impressioni.

È la storia di un tredicenne e della sua iniziazione, alla professione e alla vita. Ad accompagnarlo in questo percorso di crescita troverà Mast’Errico, il proprietario della falegnameria dove andrà a bottega, e Don Rafaniello, calzolaio (anzi, “scarparo”) che lo aiuterà a ragionare sugli uomini e la vita. E due oggetti particolari: una bobina di carta e un “bùmeran”…

6. La tentazione di essere felici, Lorenzo Marone

Ironico, burbero ed egoista, Cesare Annunziata è l’irresistibile protagonista de La tentazione di essere felici del napoletano Lorenzo Marone. È attraverso i suoi occhi disincantati che vedrete una Napoli vivace e contemporanea. L’anziano vedevo trascorre le sue giornate tra un bicchiere di vino col vicino di casa, quattro chiacchiere con la gattara del condominio e gli incontri passionali con l’infermiera Rossana.

L’arrivo dei misteriosi nuovi condomini sconvolgerà la sua routine e metterà in luce i paradossi di un animo complesso, in bilico tra cinismo e profonda tenerezza. Dal romanzo è tratto il film del 2017 La tenerezza del regista candidato all’Oscar Gianni Amelio. 

5. Il talento di Mr. Ripley, Patricia Highsmith

Per delineare l’immaginaria Mongibello de Il talento di Mr. Ripley, Patricia Highsmith si è ispirata alle atmosfere mediterranee e alle dimore adorne di bouganville di Positano. Non esattamente un libro ambientato a Napoli dunque, ma la Campania è comunque protagonista in questo triller psicologico a tinte dark da cui è stato tratto il fortunato film del 1999 con Matt Damon e Gwyneth Paltrow (a proposito, nella versione cinematografica sono Procida e Ischia a prestare le fattezze a Mogibello).

Il giovane Tom Ripley viene ingaggiato per rintracciare il rampollo di una ricca famiglia di imprenditori nautici, Dickie Greenleaf, trasferitosi in Italia in un idilliaco paesino poco distante da Napoli. Tra scenari mozzafiato e colpi di scena, Highsmith costruisce un gioco perverso di manipolazioni, menzogne e follia ambientato in paradiso.

4. La Moglie americana, Katherine Wilson

Epopea gastronomica e sentimentale di un’americana a Napoli, questo libro autobiografico della scrittrice/attrice Catherine Wilson è una lettera d’amore alla città e una piacevolissima lettura da portarsi dietro sotto l’ombrellone.

Fresca di laurea alla Princeton University, Katherine approda a Napoli per uno stage al consolato americano. Incontrerà l’amore per Salvatore e per la cucina della suocera, Raffaella. Un libro caldo e spiritoso in cui il cibo è pretesto delizioso per parlare di vita, passione e cultura che unisce. Bonus track: le ricette della tradizione napoletana della signora Raffaella. 

3. L'amica geniale, Elena Ferrante

È il fenomeno letterario degli ultimi anni ed è a Napoli che è ambientata la gran parte dei quattro libri che lo compongono: L’amica geniale e i successivi Storia del nuovo cognome, Storia di chi fugge e di chi resta e Storia della bambina perduta. Sappiamo che i romanzi della fittizia Elena Ferrante non necessitano di presentazioni, ma qualora abbiate bisogno di un piccolo ripasso (magari in vista di un viaggio a Napoli e di un tour sulle orme dei libri e della serie tv) ecco l’essenziale da sapere.

Le vicende delle protagoniste Lenù e Lila si snodano lungo sei decenni a partire dagli anni Cinquanta in un racconto di amicizia, crescita e riscatto. Sebbene l’autrice non nomini spesso dei luoghi precisi, alcuni sono facilmente intuibili dalle descrizioni. A partire dal rione Luzzatti, la periferia di Napoli in cui le amiche trascorrono l’infanzia, piazza dei Martiri, il lungomare di Mergellina, via Caracciolo, Port’Alba, via Toledo e la Galleria Umberto I. 

2. La pelle, Curzio Malaparte

Un racconto crudo e tagliante della Napoli liberata dalle forze alleate, una storia di sconfitta, sofferenze, speranza e libertà. Non una lettura semplice, ma un capolavoro imperdibile per comprendere meglio e completare quel mosaico inafferrabile che è Napoli.

La pelle offre un ritratto di oscenità e bellezza tra lo squallore delle strade della città in rovina del 1943 e la disperazione e l’ingegno di un popolo che fa di tutto per tenere salva la pelle. 

1. Così parlò Bellavista, Luciano De Crescenzo

Così parlò Bellavista è un piccolo classico della letteratura napoletana. L’opera prima di Luciano De Crescenzo è un’esplosione di sagacia, saggezza ed ironia inconfondibilmente partenopee, un balsamo per l’animo, quasi una medicina per scacciare tristezza e malinconia. Il consiglio spassionato che vi diamo è quello di tenerne una copia in libreria: è una lettura che rende felici.

Così parlò Bellavista è uno spaccato colorato e caloroso su Napoli e i napoletani condito da una narrazione che combina umorismo e filosofia, che è poi la cifra di De Crescenzo. Lasciatevi conquistare dagli ipnotizzanti insegnamenti del professor Bellavista e scoprite se siete uomini d’amore o di libertà.

Photo credit: Peppe Guida, CC BY-SA 4.0

Perché il 23 aprile è stata scelta come data per la Giornata mondiale del libro

Dopo esserci addentrati nel nostro itinerario letterario per le strade di Napoli, concedeteci un’ultima deviazione, stavolta oltre confine. Vi trasportiamo per un istante in Spagna per raccontarvi di una romantica e affascinante tradizione che accompagna i festeggiamenti del giorno di Sant Jordi. Il 23 aprile è consuetudine tra gli innamorati scambiarsi rose (simbolo di san Giorgio) e libri.

Mentre i fiori rimandano al drago della leggenda e al roseto che sarebbe nato dal sangue della bestia, cosa c’entrano i libri col santo patrono della Catalogna? La consuetudine risale agli anni ’30 del secolo scorso, quando la Giornata del libro spagnola istituita da re Alfonso XIII venne fatta coincidere col 23 aprile, festa di Sant Jordi. C’è anche questa tradizione dietro la proclamazione della Giornata mondiale del libro UNESCO.