Museo delle Torture: un museo unico nel suo genere

Nel cuore del centro storico di Napoli, in uno dei caratteristici vicoli adiacenti a via San Biagio dei Librai, si trova un museo unico nel suo genere qui nel sud Italia, il Museo delle Torture.  

Unica collezione di torture presente nel sud Italia, il Museo nasce grazie all’idea di Paolo Lupo, che, con la sua associazione “Napoli Storia e Cultura”, si è messo alla ricerca di quei profili storici legati alla città meno conosciuti, ma che fanno parte anch’essi della sua storia.

Museo delle torture: dall'Inquisizione alla Caccia alle Streghe

Il Museo delle Torture ripercorre accuratamente, non solo con gli strumenti, ma anche con contenuti multimediali e riproduzioni realistiche, la storia dell’Inquisizione e della Caccia alle Streghe.

Si presenta come un vero e proprio viaggio nella storia. La collezione è infatti arricchita da una documentazione storica (in italiano e in inglese) e da illustrazioni con disegni esplicativi delle torture. L’esposizione, in costante crescita, si sviluppa su due piani, con oltre sessanta strumenti di tortura: pezzi rarissimi risalenti ai secoli XVI – XVII – XVIII e ricostruzioni filologiche del tardo ottocento e novecento di antichi ed introvabili strumenti molto conosciuti ed altri meno noti e sofisticati.

Lo scopo principale del museo è quello di mostrare uno dei periodi più bui della storia per stimolare una riflessione. Il Museo delle Torture è effettivamente una testimonianza tangibile di quanto la crudeltà umana non abbia avuto limiti nell'infliggere dolore ai suoi simili e attraverso questa rigorosità storica, vuole mostrare il cammino, non ancora finito, verso la libertà e la tolleranza di pensiero. Una libertà così cara al popolo napoletano.

Museo delle Torture: la storia di Napoli che si ribella all'inquisizione

il Museo delle Torture, infatti, racconta anche in che modo Napoli ha affrontato questo capitolo storico. “Tutto questo non accadeva a Napoli”. Questa è la frase che ritroviamo all'ingresso del museo. Sì, perché Napoli si è ribellata all'Inquisizione.

La Congregazione della sacra romana e universale inquisizione, conosciuta come Sant'Uffizio, in Italia fu infatti ostacolata da alcune autorità locali che non accettarono di vedere usurpato il proprio potere. In particolare, incontrò una forte resistenza nel Regno di Napoli governato all'epoca dal viceré spagnolo, Don Pedro de Toledo, seguita da numerose rivolte cittadine agli inizi del Cinquecento. Una ribellione capeggiata da Tommaso Aniello di Sorrento, che costò 2000 morti, ma liberò Napoli dai processi inquisitori.

Nonostante ciò, accanto agli strumenti di tortura più classici, è mostrata anche qualche storia tipicamente napoletana come quella di Maria a’Rossa, la Strega di Port’Alba o quella della Colonna Infame situata davanti la porta principale di Castel Capuano.

Come raggiungere il Museo delle Torture con i mezzi pubblici (ed info utili)

Il Museo delle Torture è situato in vico Santa Luciella ai Librai 18/B. Il museo si può raggiungere a piedi attraverso le vie del centro storico, vicinissimo a Spaccanapoli.

Dalla stazione di Piazza Garibaldi si può raggiungere in bus, la linea più frequente è l'R2, prendere il bus ed uscire alla fermata nei pressi di Piazza Nicola Amore per poi proseguire a piedi per 5 minuti lungo Via Duomo. In Metro prendere la Linea 1 e uscire alla fermata Dante, proseguire poi per 900 metri a piedi.

È aperto tutti i giorni, anche la domenica, dalle 10 alle 19.

Il costo del biglietto è di 5 euro, per gli studenti 4 euro. Il biglietto è acquistabile anche online.

È possibile anche organizzare visite guidate per gruppi privati e scolaresche.

Per maggiori informazioni visitare il sito web ufficiale http://www.museodelletorture.it/ o la pagina Facebook https://www.facebook.com/museodelletorturenapoli/ .