Le bellezze di Napoli e dintorni raccontante partendo da un punto cardinale, un viaggio virtuale con l'intenzione di  raccontare la città di Napoli, esaminando la geografia di Napoli  che vi consentirà di spostarvi con più facilità per gustarne paesaggi e monumenti, abbiamo preparato per voi un itinerario della zona Nord, che inizia dall'amena collina del Vomero e termina nella bella e ricca città di Acerra.

La collina del Vomero: la parte alta della città di Napoli

Il nostro itinerario alla conquista del settentrione partenopeo inizia dall'amena collina del Vomero che domina dall'alto, con la sua aristocratica eleganza, la città di Napoli. Ed è per questo che il nostro tour deve necessariamente partire dal Museo e Certosa di San Martino e da Castel Sant'Elmo, veri e propri baluardi del quartiere vomerese. San Martino offre al visitatore una possibilità più unica che rara di conoscere approfonditamente la storia di Napoli. Infatti il museo ospita al suo interno numerose testimonianze della storia partenopea: presepi, carrozze, antichi vascelli ed una serie di opere d'arte che raccontano a mani aperte la gloriosa storia di Partenope. E poi c'è la splendida Certosa, autentico tempio del Barocco Internazionale, arricchita dai capolavori di Battistello, Lanfranco, Fanzago, Sanmartino e gli altri. A fare da spalla al Museo, Castel Sant'Elmo, castello di origine medievale, teatro di tante antiche battaglie, tra le quali sono da menzionare i moti del 1799. Qui potrete anche visitare il Museo del Novecento, Museo di Arte Contemporanea di grande spessore per la ricchezza delle opere custodite. 

Abbandoniamo la Certosa e il Castel Sant'Elmo e dirigiamoci verso il cuore della collina vomerese, per l'immancabile passeggiata a via Scarlatti, teatro dello shopping e della movida notturna, per scendere verso piazza Vanvitelli, via Bernini e piazza Medaglie d'Oro. Qui potrete respirare l'atmosfera della Napoli bene, coi suoi lussuosi negozi ed i suoi eleganti palazzi. 

Prima, però, di abbandonare il ridente quartiere, vi consigliamo di fare una capatina alla Villa Floridiana. Qui potrete fare una splendida passeggiata nel bel parco che vi condurrà al Museo Duca di Martina, un tempo alcova di Lucia Migliaccio di Partanna, duchessa di Floridia, moglie morganatica di Ferdinando di Borbone. Qui potrete ammirare una delle collezioni di ceramica orientali più importanti al mondo che vi permetteranno di concludere la vostra visita al Vomero con gli occhi pieni di bellezza ed il cuore pieno di gioia.

La collina dei Camaldoli e l'Eremo del SS. Salvatore: il punto più alto di Napoli

Il nostro viaggio prosegue per toccare il punto più alto della città di Napoli, la collina dei Camaldoli, originatasi all'incirca 35.000 anni fa dopo una serie di violenti fenomeni vulcanici. Da qui si può godere di uno spettacolare panorama, da qui si può, con lo sguardo, abbracciare i Golfi di Napoli, Pozzuoli e Gaeta. Un'esperienza unica ed irripetibile che va vissuta visitando un luogo in particolare: si tratta dell'Eremo dei Camaldoli, o anche Eremo del SS. Salvatore, edificato a partire dal 1585 per volere di Giovanni D'Avalos: il progetto fu affidato al grande architetto ticinese Domenico Fontana, il preferito di papa Sisto V, autore a Napoli, tra le altre cose, del Palazzo Reale. Un capolavoro di architettura tardo-rinascimentale che fu edificato sui resti di un'antica cappella fondata nel V secolo da San Gaudioso. L'Eremo è stato gestito per ben quattro secoli dagli eremiti Camaldolesi, per essere affidato, poi, in tempi recenti, alle cure delle Suore Brigidine. Durante il corso di questi anni, il luogo di culto ha subito ben due soppressioni. La prima agli inizi del XIX secolo, durante il Decennio Francese; la seconda, nel 1866, ad opera dei Savoia. 

L'Eremo dei Camaldoli offre ai suoi visitatori tante bellezze artistiche da ammirare: innanzitutto il grande portale arricchito dallo stemma dell'Ordine dei Camaldolesi; poi il Campanile ed il Belvedere bipartito in zona visitatori e zona monaci. Ma soprattutto la bella chiesa, impreziosita dalle opere di artisti del calibro di Luca Giordano, autore di una Trasfigurazione, di una Immacolata Concezione e di una Sacra Famiglia. E poi anche opere del cavalier Massimo Stanzione, tra i più grandi artisti del Seicento Italiano e di Federico Barocci, campione della "maniera dolce". Di grande interesse anche le lunette del pittore Antiveduto Gramatica, amico di Caravaggio, che competono a distanza con le tele di Ribera a San Martino. 

Ed ora riaffacciamoci dal Belvedere, per volare con l'immaginazione verso la nostra ultima meta. 

Il quartiere Arenella: la sorella minore del Vomero

Il nostro tour prosegue nella vicina Arenella, "sorella minore del Vomero", ma non per questo priva di storia ed attrattive. Sull'origine del nome Arenella ci sono due spiegazioni: la prima attribuisce il nome alla forma e all'antica destinazione d'uso dell'attuale piazzetta Arenella, che si presentava come una sorta di "piccola arena", dove un tempo si svolgevano mercati e manifestazioni pubbliche, sia civili che religiose. Il secondo, invece, fa derivare l'epiteto dall'accumulo dei detriti arenosi provenienti dalla collina dei Camaldoli, lì trasportati dall'azione dell'acqua piovana. 

Tra i monumenti da visitare nel quartiere Arenella, la chiesa secentesca di Santa Maria del Soccorso all'Arenella, santuario radicalmente trasformato dai rifacimenti settecenteschi e novecenteschi, che conserva al suo interno delle interessanti opere da attribuire a Jacopo Cestaro e Salvatore Mollo.

Nei pressi della chiesa, prima della sua distruzione avvenuta nel XX secolo, c'era la dimora natale del celebre Salvator Rosa, uno dei più grandi pittori del Seicento. In memoria dell'artista fu collocata in loco una statua in bronzo, fuso da un modello di Achille d'Orsi ora all'Accademia di Belle Arti, oggi spostata in piazza Muzii. 

Di grande prestigio, anche la piccola, ma preziosa chiesa di Santa Maria della Salute. Il santuario ha avuto una storia molto travagliata: inizialmente affidato alle cure dei padri francescani, fu poi, durante il XVII secolo, destinato agli agostiniani per poi essere di nuovo riconsegnato ai frati cappuccini:  tali controversie di giurisdizione ecclesiastica durarono ancora per parecchi decenni, ma nonostante questa complicata storia, all'interno la chiesa presenta delle opere di tutto rispetto, tra le quali spiccano due tele di Onofrio Palumbo, L'Annunciazione e la Natività, ed una bella Vergine della Salute di Girolamo Imparato. 

E adesso abbandoniamo il quartiere Arenella, per raggiungere la nostra prossima tappa...


   

Acerra: la capitale della provincia Nord di Napoli

Voliamo così ad Acerra, tra le città più importanti della provincia settentrionale di Napoli. Acerra è una città ricchissima di monumenti ed attrattive, testimoni di un storia lunga e ben stratificata. Innanzitutto, partiamo con il Castello Baronale, poco lontano dal centro storico. La storia del Castello affonda le sue radici lontano nel tempo, una storia lunga e complessa, che parte dall'epoca bizantina per giungere fino ai giorni nostri. Il castello, infatti, ha subito una lunga serie di trasformazioni, oggi ben visibili anche agli occhi del turista. Ma soprattutto, il Castello offre la possibilità di visitare il Museo di Pulcinella, del Folklore e della Civiltà Contadina, dedicato alla celebre maschera carnevalesca, icona internazionale della napoletanità, col suo tragicomico sarcasmo. Nella zona del Castello, è possibile visitare anche i resti di un teatro romano del I sec. D. C., emerso da scavi compiuti negli anni ottanta del novecento.

Ma il monumento più importante da visitare ad Acerra è sicuramente la Cattedrale di Santa Maria Assunta. Un primo edificio era già conosciuto nel 1058, probabilmente fatto edificare sui resti di un vecchio tempio classico. Rimaneggiato, poi, in forme gotiche, la struttura ebbe numerosi cedimenti statici, e si decise, quindi, di ricostruirla ex-novo. I lavori ebbero fasi alterne, e si conclusero solo nel 1874. Il santuario si presenta al visitatore con una splendida facciata neoclassica e al suo interno presenta numerose opere che testimoniano la sua lunga storia. Di grande interesse, poi, per i fedeli, la presenza della tomba della serva di dio Rossella Petrellese.

Prima di terminare la nostra visita ad Acerra e di proseguire il vostro viaggio verso altri itinerari partenopei vi consigliamo di visitare altre tre chiese di particolare importanza per la storia acerrana: la chiesa dell'Annunziata, la chiesa del Suffragio e la chiesa di San Cuono, il santo patrono della città.