Quante fontane siete in grado di contare a Napoli? Se fermate a pensarci, vedrete che  Napoli è una città piena di fontane, che è quasi impossibile contarle tutte. Ecco eprchè abbiamo deciso di elencare quelle che maggiormente potrebbero catturare la vostra attenzione.

La fontana di Monteoliveto

La fontana di Monteoliveto si trova nell’omonima Piazza Monteoliveto, a pochi metri da Piazza Dante, e fu inizialmente costruita da Bartolomeo Mori Pietro Sanbarberio su commissione di Carlo II di Asburgo. La fontana presenta di Carlo II in alto e tre leoni su una base, dove le loro zampe sono sorrette dagli stemmi della città  e da tre aquile che presentano sulla base esterna tre piccole vasche a forma di conchiglia, sorrette anch’esse da una lumaca.

La fontana della Sirena

Lungo Corso Umberto I, a via Egiziaca, vicino Forcella, è possibile trovare una fontana dal nome particolare: la fontana della Scapigliata. Essa fu inizialmente costruita tra il 1539 ed il 1541 per volere del vicerè Don Pedro di Toledo. Il suo nome deriva dal suo getto d’acqua che tendeva a fuoriuscire e scontrarsi contro una pietra a forma di scoglio, situata al centro. Successivamente, nella seconda metà del XIX secolo, la pietra fu distrutta e sostituita da una colonna sopraffatta da uno stemma posto frontalmente all’attuale ospedale.

La fontana della Scapigliata

Lungo Corso Umberto I, a via Egiziaca, vicino Forcella, è possibile trovare una fontana dal nome particolare: la fontana della Scapigliata. Essa fu inizialmente costruita tra il 1539 ed il 1541 per volere del vicerè Don Pedro di Toledo. Il suo nome deriva dal suo getto d’acqua che tendeva a fuoriuscire e scontrarsi contro una pietra a forma di scoglio, situata al centro. Successivamente, nella seconda metà del XIX secolo, la pietra fu distrutta e sostituita da una colonna sopraffatta da uno stemma posto frontalmente all’attuale ospedale.

La fontana della Maruzza

Sulla strada che porta a via Alcide De Gasperi, nella zona della Nuova Marina, sorge una piccola fontana, costruita nel 1554 ed ampliata nel 1770. Sua caratteristica (che le ha attribuito anche il nome) è una piccola lumaca appoggiata su di uno scoglio da cui l’acqua fuoriesce. In tempi antichi, essa veniva decorata con fiori per la festa del Primo Maggio.

La fontana della Sellaria

Il grande arco che sovrasta Piazza del Grande Archivio, è parte di questa particolare fontana, che fu inizialmente ordinata dal vicerè Inigo Veléz de Guevara di Onate. Fu costruita da Cosimo Fanzago intorno al 1649 ed il 1653 e fu, poi, spostata nell’attuale Piazza della Sellarianel 1903. Il monumento consiste in una vasca di forma poligonale di marmo bianco, situata tra due elementi architettonici verticali, mentre le due vaschette all’interno ricevono acqua dalla bocca di grandi mascheroni. Gli archi laterali sono composti da due lapidi: la prima, con l’inscrizione voluta da Onate; la seconda, posizionata lì nel 1906, dopo il trasferimento della fontana nel 1903. Caratteristica di tale fontana è il fatto che su entrambi i lati di questi archi, sono localizzate altre quattro piccole vasche che raccoglievano l’acqua da altre piccole maschere. La fontana, come detto prima, sorge sul lato occidentale di Piazza della Sellariadove, anticamente, vi era il Seggio del Popolo.

La fontana del Nettuno

In Piazza Municipio, oggi, è possibile vedere una delle fontane più importanti di Napoli: la fontana del Nettuno. Essa fu inizialmente collocata a Piazza Bovio, ma dopo alcuni lavori di restauro, è stata posizionata di fronte Palazzo San Giacomo, in tutto il suo splendore. E’ un tipo di fontana diverso dagli altri: la forma circolare lascia l’acqua fuoriuscire  attraverso quattro leoni posti su una balaustra, dalla quale emergono quattro scalinate diamtricalmente opposte. Questi leoni hanno ai loro piedi rispettivamente lo scudo della città e del Duca di Medina, come risultato dell’idea originale di Cosimo Fanzago. Nella parte centrale della fontana troviamo due mostri marini che versano l’acqua in una vasca decorata con lo stemma del regno spagnolo, rappresentato da un leone, un castello, un palo ed una croce traversa. Ai bordi, quattro delfinicavalcati da un tritone ed al centro la statua di Nettuno con il tridente, sostenuta da due satiri e due ninfe.

La fontana dell’Immaculatella (o del Gigante)

Sul lungomare di Napoli, nella strada tra via Partenope via Nazario Sauro, sorge la fontana del Gigante, conosciuta anche come la fontana dell’Immacolatella. Queste due denominazioni sono dovute alle loro collocazioni. La prima è stata in Largo Palazzo (l’attuale Piazza del Plebiscito), dove sorgeva la statua delGigante; la seconda è stata nell’attuale punto di collocazione nel 1906, dopo vari tentativi di trasferirla nuovamente. La sua costruzione risale agli inizi del XVII secolo e la sua realizzazione fu inizialmente attribuita a Pietro Bernini Michelangelo Naccherino La fontana consiste in tre archi sui quali sono collocati i grandi stemmi che simboleggiano la città, il suo vicerè ed il re di quel periodo storico. Nell’arco centrale la vasca è decorata con due animali marini che all’inizio sostituivano le sirene. Sugli archi laterali due statue fluviali stringono tra le mani alcuni mostri marini dai quali l’acqua sgorgante finisce nella vasca sottostante, e sulle estremità, due cariatidi, che sorreggono due cornucopie.

La fontana di Santa Lucia

Come per le precedenti, anche per la fontana di Santa Lucia ci sono state diverse collocazioni. La prima ebbe luogo nel 1620, quando il cardinale vicerè Gaspar de Borja y Velasco, decise di muoversi verso il mare nel mezzo di una trave, chiamata anche “dell’acqua sulfurea”, da cui era possibile ricavare acqua. La seconda collocazione ebbe luogo nel 1606, e fu menzionata in un’inscrizione che fu messa via sucessivamente. Poi, nel 1844, per volere di Ferdinando II di Borbone, in occasione della nascita di suo figlio Alfonso, conte di Caserta, fu restaurata dall’architetto Carlo Bonucci, il quale mise le due inscrizioni lateralmente: la prima a destra e la seconda a sinistra. La fontana ancora oggi preserva le caratteristiche originali: la parte centrale con due delfini e sui lati due capitelli da cui sgorga l’acqua. In alto, lo stemma spezzato sostiene due piccoli archi laterali ed una vasca centrale raccoglie l’intera fontana e l’acqua che vi fuoriesce.