Napoli non è solo mare, viste mozzafiato e cibo delizioso. Com'è ben noto, la città è anche un cunicolo di storia di ogni epoca e dal fascino senza tempo.

Avvolta dal mistero e ricca di segreti da scoprire Napoli, è conosciuta in tutto il mondo per il suo fascino esoterico

Storie e leggende che sfidano l'immaginario popolare, luoghi affascianti che stuzzicano la diffidenza degli scettici, se amate il mistero a Napoli troverete pane per i vostri denti. 

Oggi vogliamo proporvi un piccolo tour nella Napoli esoterica facendovi conoscere 7 luoghi e racconti (avete mai sentito parlare del "Munaciello", leggenda a due facce dal sapore tutto napoletano?) che vi lasceranno senza fiato.

Inizieremo il nostro viaggio proprio dalla leggenda del Munaciello. Proseguiremo con il fantasma del monastero di Santa Chiare e un approfondimento sul celebre alchimista napoletano Raimondo di Sangro. Dopo una visita alle anime del Purgatorio e una nel sottosuolo di Napoli, attraverso la Napoli Sotterranea. conosceremo il Palazzo del Diavolo e per finire visiteremo la tomba di Dracula.

Puoi trovare un pizzico di mistero in tutta Napoli, nelle chiese, nei castelli, nelle catacombe e tra i suoi vicoli. Esplora la città e i suoi misteri più facilmente e senza fare file con il Naples Pass.

7. Le numerose facce del Munaciello: il Pozzaro delle viscere di Napoli

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O' Munaciello a Napoli è una figura leggendaria e mistica della tradizione cittadina, il cui profilo corrisponderebbe proprio a un piccolo Monaco con saio, sandaletti e fibbie argentate. Ovviamente, oltre all'aspetto ecclesiastico c'è di più. 

Attorno alle origini del Munaciello, aleggiano ben tre teorie, l'una diversa dalle altre. Tuttavia, il nostro focus è solo su una di queste, ovvero su quella del "pozzaro". Il Munaciello sarebbe stato infatti l'antico gestore dei pozzi d'acqua della città, da qui il nome, e grazie al suo essere piccolo di statura riusciva a penetrare nelle case attraversando i canali cui funzione era quella di calare il secchio. 

Tuttavia, quando come spesso accadeva i pozzari non venivano pagati dai loro committenti, questi si ribellavano a modo loro. Difatti, la loro vendetta consisteva nell'entrare nelle case dei potenti Signori andando così a rubare e fare propri i numerosi oggetti preziosi che trovavano. Tali ricche reliquie che furbamente i pozzari andavano a prelevare, poi venivano dati in dono alle loro amanti. Ed è per questo che si racconta che il Munaciello "a volte doni, a volte rubi"

6. Il Monastero di Santa Chiara e il fantasma della regina

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Spostiamoci ora nel cuore del centro antico, a Piazza del Gesù. La piazza stessa meriterebbe di essere parte di un tour della Napoli esoterica per i misteriosi simboli esoterici incisi sul bugnato della chiesa del Gesù Nuovo, ma proprio adiacente alla piazza, c’è anche il monastero di Santa Chiara.

Famoso per i suoi tesori d’arte e l’unicità del chiostro maiolicato, il monastero trecentesco è noto anche per l’inquietante presenza di un fantasma che si aggira al suo interno. Una figura femminile col capo chino si aggira qui da secoli senza trovare pace.

Secondo molti si tratterebbe dello spirito inquieto della regina Giovanna d’Angiò, assassinata dai sicari del cugino usurpatore Carlo di Durazzo nel 1382. Poiché la regina Giovanna era in precedenza stata scomunicata, venne sepolta in una fossa comune nei pressi del monastero e senza benedizione, per questo vagherebbe ancora sofferente e irrequieta.

Secondo la credenza, il Munaciello continuerebbe a vagare nel sottosuolo passando attraverso gli antichi palazzi della città, causando disgrazie e sventure. Uno degli edifici che dal suo spirito sarebbe stato infestato è Villa Gallo, costruzione storica del XV secolo situata nella zona dei Colli Aminei. 

5. Il Principe Raimondo di Sangro e la Cappella di San Severo

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Il tour alla scoperta della Napoli esoterica non può non fare tappa alla Cappella di San Severo.

La Cappella di San Severo, tra i più importanti musei di Napoli, è e sarà per sempre legata alla figura del Principe Raimondo di Sangro, misterioso personaggio del settecento napoletano.

Su di lui, che fu tra gli altri alchimista, letterato, inventore, scrittore, anatomista e quant'altro, girano tantissime voci e leggende, storie di fantasia dal fascino irresistibile. 

Di lui si diceva sapesse ridurre in polvere marmi e metalli e grazie a questa sua abilità prende forma il procedimento alchemico di "pietrificazione" del velo di Cristo nel Cristo Velato. Inoltre, egli avrebbe accecato l'autore del capolavoro, ovvero Giuseppe Sanmartino, affinché egli non replicasse mai per altri un'opera dalla simile magnificenza. 

Attorno al suo mistico Palazzo viaggiavano attraverso l'aria fiamme e luci infernali a intermittenza, mentre di notte si udiva come il battere di un incudine preso veementemente a martellate. Attorno alla figura di Raimondo c'è proprio una leggenda nera con risvolti macabri e cupi. Difatti, il Principe avrebbe ucciso sette cardinali per costruire sette seggiole con le loro ossa, mentre la loro pelle servì per ricoprirne i sedili. 

Infine, come non ricordare quanto si celerebbe dietro la fantastica e suggestiva opera delle "macchine anatomiche", dove vediamo protagonista ancora una volta il nostro Principe. Secondo la leggenda, i due corpi utilizzati per l'opera sarebbero stati due suoi servi. Si tratterebbe di un uomo e di una donna incinta, uccisi per sperimentare nuovi metodi per l'imbalsamazione. Sui cadaveri sarebbero poi stati fatti da Raimondo e da un medico degli attenti studi anatomici, con particolare attenzione sul sistema circolatorio

4. Le “anime pezzentelle” della Chiesa del Purgatorio ad Arco

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Lasciata la Cappella San Severo, basta proseguire in salita per pochi metri lungo Via Nilo per trovarsi in Via Tribunali. Qui ci sono altre due tappe fondamentali del tour esoterico di Napoli.

La prima è la chiesa di Santa Maria del Purgatorio ad Arco, gioiello barocco con opere di Luca Giordano e Andrea Vaccaro. Una botola nel pavimento porta ad un ipogeo, una chiesa sotterranea e austera, illuminata da fioche lampadine e con al centro una tomba anonima circondata da catene nere. Questo luogo è l’epicentro del culto, tutto napoletano, delle “anime pezzentelle”.

A Napoli c’è un legame positivo con l’occulto e l’aldilà che è da sempre indissolubile e così non stupisce che anche oggi, tra superstizione e religione, vivi e morti… collaborino. Ma facciamo un passo indietro.

Tra carestie e pestilenze, nei secoli scorsi non era raro il fenomeno delle fosse comuni o delle tombe senza nome. Secondo la tradizione le anime delle persone sepolte senza una preghiera o una benedizione rimanevano nel purgatorio senza poter arrivare in Paradiso. Poichè a Napoli è anche molto radicata la convinzione che nella sfortuna bisogna aiutarsi a vicenda, ecco che spontaneamente è nato uno scambio tra i vivi, che “adottano” un teschio anonimo, pulendolo, pregandolo, portandogli dei fiori, e il defunto, che in cambio esaudisce una richiesta specifica. Questa convinzione era ed è così forte che talvolta supera la fede nei santi, tanto che la chiesa ha tentato di vietarlo. Inutilmente.

Questo culto è fortemente sentito in tutta Napoli, ma nella chiesa di Santa Maria del Purgatorio ad Arco c’è una vera star tra le anime pezzentelle: Lucia, suicida per amore. Il devoti addobbano il suo teschio con un velo da sposa e le portano fiori, in cambio Lucia aiuta le ragazze a trovare l’amore.

3. Napoli Sotterranea da vivere e scoprire

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L'ultima tappa del tour esoterico di Napoli è, come anticipato, Napoli Sotterranea, un luogo unico al mondo che vi permetterà di visitare "l'altra Napoli", quella che letteralmente viveva- e vive ancora- nel sottosuolo

La storia dei cunicoli della Napoli Sotterranea è antichissima. I primi a scavare nel sottosuolo per estrarne tufo da costruzione furono i Greci, che  generarono così i primi ambienti sotterranei. In seguito i Romani, sfruttando il lavoro già compiuto, continuarono ad alimentare la rete di cunicoli, principalmente per scopi idraulici

Nel corso della storia di Napoli, i cunicoli e le gallerie furono sfruttate per diversi scopi, per esempio come rifugi anti-aerei durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. 

Napoli Sotterranea però è anche legata a molte leggende e misteri, tra cui quella già citata del Monaciello, che si sarebbe servito proprio di questa rete di cunicoli per i suoi lavori da pozzaro dispettoso. 

È indubbio, poi, che questo luogo sotterraneo che capillarmente si snoda sotto tutta la città, arrivando praticamente dappertutto, sia servito anche a chiunque nella storia di Napoli avesse necessità di nascondersi o nascondere qualcosa... 

Napoli Sotterranea è quindi una meta decisamente obbligatoria per chiunque voglia addentrarsi nella storia più oscura della città, scoprendo anche numerose tracce di esoterismo e mistero che la avvolgono. 

C'è un unico percorso ufficiale autorizzato per il tour e parte da Piazza San Gaetano 68, località situata in Via dei Tribunali. L'escursione attraverso l'affascinante storia greco-romana di Napoli avrà una durata di circa un'ora e mezza. 

2. Palazzo Penne, il palazzo del diavolo

Per la prossima tappa del tour esoterico di Napoli torniamo verso il Monastero di Santa Chiara. Costeggiamo il chiostro lungo via Santa Chiara per arrivare a via Donnalbina, dove si trova Palazzo Penne.

Questo palazzo del Quattrocento, oggi stretto tra costruzioni più recenti, non è particolarmente grande o elegante, ma è legato nientemeno che a Belzebù.

Il suo costruttore, Antonio Penne, era segretario di re Ladislao ma la sua posizione così importante non servì a fargli conquistare la ragazza dei sogni. Ella infatti pretendeva come dono di nozze un palazzo che Antonio doveva costruire in una sola notte. Pur di esaudire il desiderio della capricciosa ragazza, Penne fece un patto col diavolo, il quale lo aiutò a costruire il palazzo ma in cambio pretese la sua anima.

Furbamente, Antonio inserì come clausola che il Diavolo, prima di prendergli l’anima, avrebbe dovuto contare i chicchi di grano che Antonio avrebbe sparso nel cortile del palazzo. Per ingannare Belzebù l’uomo cosparse il grano di pece, rendendo il conteggio impossibile. Il diavolo allora fu inghiottito da una voragine apertasi nel cortile di palazzo Penne, rimanendovi imprigionato.

Secondo una versione della stessa leggenda, Belzebù riuscì a liberarsi e il giorno delle nozze di Antonio andò al matrimonio per prendersi quanto pattuito.

1. La Tomba di Dracula

L’ultima tappa del tour esoterico di Napoli è il bellissimo convento di Santa Maria la Nova, a meno di cinque minuti di Palazzo Penne.

Nel chiostro minore del convento si trova il monumento funebre del conte Matteo Ferrillo, precettore di Alfonso d’Aragona e morto nel 1499. Ma quale potrebbe essere il legame tra un conte napoletano e un conte transilvano?

Ebbene, pare che la nuora di Matteo Ferrillo fosse la figlia di Vlad Tepes, meglio noto come Dracula, mandata in Italia dal padre perché fosse al sicuro dalle invasioni turche.

Secondo questa versione della storia, quando il conte Dracula fu fatto prigioniero dai Turchi, la figlia Maria lo riscattò e lo portò a Napoli. Qui egli sarebbe morto e sarebbe stato sepolto nella tomba di famiglia, quella del Ferrillo.

A supporto di questa tesi c’è la figura del drago, vessillo del conte Vlad, che orna il sepolcro, insieme a due sfingi contrapposte mai viste su un sepolcro europeo. A indagare su queste vicende a metà strada tra storia e leggenda, e sulla probabilità che effettivamente la tomba di Dracula sia a Napoli, sono intervenuti studiosi italiani e anche l’università di Tallin.