L'Irpinia: territorio della provincia d'Avellino

L’Irpinia, territorio della provincia di Avellino, con le sue grandi e variegate potenzialità sta emergendo con maggiore forza nel panorama della più complessa proposta turistica campana. Il suo territorio è punteggiato da borghi e casali ed è anche ricchissimo di boschi e sorgenti, tanto dal venire spesso denominata “la verde Irpinia”.

Visitare l’Irpinia vuol dire viaggiare attraverso una provincia tra le più belle d’Italia e che dell’Italia conserva le migliori caratteristiche. Dista a meno di 30 minuti d’auto dall’aeroporto di Napoli Capodichino e grazie ad efficienti vie di comunicazione, in circa mezz’ora si raggiungono tutte le province della Campania.


La storia dell'Irpinia

Abitata fin dalla più remota antichità, in epoca preromana era occupata dagli Irpini, un popolo rozzo e bellicoso di stirpe sannitica che adorava il lupo. Tale animale, che ancora oggi vive tra i boschi e le montagne (sia pur in numero limitato), il simbolo di questa terra.

Dopo la conquista e la colonizzazione romana l’Irpinia subì una fase di decadenza, ma in epoca normanna acquisì di nuovo grande rilevanza con la costruzione di molti borghi e castelli. Nei secoli successivi l’Irpinia fu aggregata al regno di Napoli di cui costituì una provincia, denominata curiosamente “Principato Ultra”, il cui capoluogo era Montefusco, mentre l’attuale provincia di Avellino sorse soltanto nell’Ottocento.


Cosa visitare in Irpinia?

L’offerta turistica irpina è in grado di soddisfare le esigenze di viaggiatori attenti alla qualità della vita, alle eccellenze e alle tipicità. 

Avellino: il capoluogo dell’Irpinia

Avellino corrisponde all’antica Abellinum, che si trovava nell’attuale vicino comune di Atripalda. 

In Piazza Castello (di fronte al Teatro Carlo Gesualdo e al lato del Conservatorio) si trovano le rovine del Castello d’Avellino del quale non vi esistono fonti certe, probabilmente venne edificato dal Longobardi ed utilizzato come residenza signorile nel Seicento. 

In Corso Umberto I vi è la Casina del Principe: è una palazzina rinascimentale da poco restaurata, nei pressi del luogo in cui anticamente c’era Porta Puglia. Interessante il Cortile con al centro una fontana monumentale. Qui vengono ospitate molte manifestazioni, concerti e mostre.

Fra i tanti monumenti religiosi della città importantissimo è il Convento dei Cappuccini che conserva un grazioso cortile con un artistico pozzo a lunette in terracotta. Importante è anche il Santuario di Santa Maria delle Grazie, dove all’interno della chiesa vi è la famosa opera d’arte la “Deposizione” di Silvestro Buono. Alla Madonna delle Grazie ogni 2 luglio è dedicata una festa molto sentita dai fedeli, con celebrazioni liturgiche, canti e uno spettacolo pirotecnico.

Sempre in Corso Umberto I troviamo la Fontana di Bellerofonte. Una fontana del 1600 che un tempo ospitava diverse statue, tra cui quella di Bellerofonte che dà il nome a tutta la fontana. Molte di queste vennero trafugate dopo il terremoto del 1980. Altre statue avevano la loro sistemazione nelle nicchie della fontana e molto probabilmente queste provenivano dagli scavi di Abellinum.


Ariano Irpino: la Città del Tricolle

Ariano Irpino è il centro più popoloso dopo il capoluogo. Numerosa di musei e famosa per l’artigianato della maiolica.

Il centro storico mostra una struttura medioevale con al centro la Cattedrale di Santa Maria Assunta. La facciata romana in pietra di Roseto fu reliazzata nel XV sec. All’interno vi sono custodite molte opere d’arte di varia epoca.

Nel punto più elevato del territorio cittadino, ad oltre 800 metri di altitudine, si trova il Castello Normanno: è a forma di trapezio con forme angolari comunicanti tra loro. Si possono notare anche i ruderi dell’antico mastio da cui, secondo la tradizione, si scorgeva il Golfo di Manfredonia. Tutt’attorno vi sorgono i Giardini Panoramici, una grandiosa Villa Comunale ricca di ampi scorci panoramici.

Oltre alla cattedrale, altro luogo di culto religioso è il Santuario della Madonna di Valleluogo. Situato a 4 km dal centro in una valle tranquilla ricca di ruscelli e alberi secolari. Accanto al santuario vi è l’antico mulino ad acqua, dove la Madonna apparve alla figlia sordomuta del mugnaio e la guarì.

Ad Ariano Irpino è presente, infine, La Starza, il più antico villaggio neolitico in Campania, popolato ininterrottamente dal VI millennio a.C. fino al 900 a.C. L’area è ricca di boschi e di acque e vi è anche un laghetto con la fonte sorgiva in uso fin dall’antichità.


Mercogliano e il Santuario di Montevergine

Posta ai piedi di Montevergine, sede del famoso santuario mariano, Monteforte è divisa in zona medievale (Capocastello) che si arrocca sul colle ed una nuova zona dominata dal viale alberato a platani intitolato a San Modestino, patrono martirizzato in queste terre.

Degno di nota è il Palazzo Abbaziale del Loreto, circondato da tortuose vicende che ne hanno accompagnato la costruzione. Il palazzo è visitabile limitatamente al piano terra, dove si trovano: la biblioteca, un’antica farmacia contenente oltre 300 vasi di maiolica dipinti a mano, un archivio di pergamene, la Premiata Fabbrica di Liquori dei Padri Benedettini di Montevergine, una cantina e tre arazzi fiamminghi del XVIII sec.

Una menzione a parte merita poi il Santuario di Montevergine. Posto sull’omonimo monte, è facilmente raggiungibile dal centro della cittadina mediante una delle funicolari più ripide d’Europa. Si stima che annualmente venga visitato da circa un milione e mezzo di pellegrini.


La storica concia delle pelli a Solofra

Solofra è uno dei quattro principali poli italiani per la lavorazione delle pelli.

Uno degli edifici principali della cittadina è la Collegiale di San Michele Arcangelo. Edificata nel XVI sec. in sostituzione della chiesa dell’Angelo diventata ormai obsoleta. In questa sede viene celebrata ogni anno la festa padronale di San Michele. Di architettura barocca, ospita tele ed opere d’arte del Solimena e del Guarini. All’interno sono presenti anche due pregevoli organi a canne recentemente restaurati.


I borghi e le bellezze naturali dell’Irpinia

Di rilevanza turistica nella regione vi sono alcuni vi sono alcuni borghi facenti parte dell’associazione dei Borghi più belli d’Italia, quali: Monteverde, Nusco, Savignano Irpino, Summonte e Zungoli. Quest’ultimo fregiatosi anche della Bandiera arancione (marchio di qualità turistico-ambientale conferito dal Touring Club Italiano).

Altri centri storici, come:

Gesualdo: con il suo castello, che fu dimora del Principe dei Musici Carlo Gesualdo

Calitri, con il Borgo Castello

Castelvetere, con il suo borgo medievale

Trevico: detto il Tetto d’Irpinia, coi suoi 1094 metri è il borgo più alto di tutta la Campania.

Altre principali attrattive al turismo sono quelle naturali, come il comprensorio sciistico di Laceno, con il lago omonimo, e il Monte Terminio. Altre mete, seppur meno conosciute, si contraddistinguono per le loro misteriose peculiarità: la Valle d’Ansanto, presso Rocca San Felice si caratterizza per la curiosa emissione di gas nocivi (citati fin dall’antichità da Virgilio) e anche per la presenza delle terme di Villamaina. Più a nord, vicino Casalbore, si apre invece la Valle del Miscano con al centro le strane Bolle della Malvizza (“bolle della merla” nel dialetto irpino), che formano il più vasto campo di vulcanetti di fango dell’Italia meridionale.


Cosa mangiare e bere in Irpinia

L’Irpinia è famosa per numerosi prodotti tipici. Alcuni di questi sono i gustosi formaggi irpini, tra i quali si ricordano il “Caciochiatto” (tipico di Ariano Irpino), il “Caciocavallo” podolico (Aquilonia, Bisaccia, Calitri), la “Scamorza”. Ricopre un ruolo importante anche la produzione di salumi, come il “Prosciutto” di Trevico, la “Soppressata” e la “Salsiccia”, nonché la pasta casareccia (Cavatielli di Castelfranci e la Maccaronara di Castelvetere sul Calore), mentre tipico di Montecalvo Irpino è il pane casareccio.

Altri prodotti noti sono il Tartufo di Bagnoli, la “Castagna di Montella” IGP e le famose Nocciole irpine. Tra i condimenti spicca l’olio extravergine d’oliva “Irpinia – Colline dell’Ufita”, fregiatosi del marchio DOP (Denominazione d’Origine Protetta). 

L’Irpinia è infine famosa per la produzione di vino. Tra i più pregiati vi sono il Fiano d’Avellino, il Greco di Tufo, l’Aglianico e il Taurasi.


Come arrivare in Irpinia

In treno: alla stazione di Avellino sulle linee da/per Benevento e Salerno. Oppure alla stazione di Baiano sulla linea da/per Napoli. Vi sono infine collegamenti ferroviari giornalieri con Roma, Caserta, Bari e Foggia dalla stazione di Ariano Irpino.

In autobus: alcune società private provvedono al collegamento della regione con le città di Roma, Napoli, Benevento, Caserta, Foggia, Salerno e la sua università, Campobasso e Termoli. Nel capoluogo è presente l’autostazione in Piazza Macello, capolinea di tutte le linee che dai vari comuni della provincia portano al capoluogo.