Cucina napoletana: tre ricette da provare

Lasciami indovinare: stai programmando di visitare Napoli solo per provare tutto il buon cibo? Se la risposta è sì, questo è l’articolo che stavi cercando dedicato a tre ricette napoletane di origine francese.

Sei un #foodlover se, quando visiti una città straniera, vai in cerca delle curiosità di una ricetta da non perdere ancor prima di gustarla. Questo contenuto è perfetto per te perché ti permette di scoprire alcune piccole curiosità sulle origini del nome delle ricette partenopee sartù, gattò e ragù, tutte e tre nate nello stesso periodo e per la stessa ragione: il XVIII secolo nella cucina reale napoletana gestita dai cuochi francesi detti Monsù.

Piatti napoletani: un timballo di riso in stile partenopeo

Il sartù è una ricetta da non perdere quando sei a Napoli in virtù di un mix di riso, sugo di pomodoro, carne macinata, piselli, uova, basilico, provola o mozzarella. È molto divertente parlare delle origini del nome di questa ricetta perché è un lampante esempio di come è semplice cambiare il senso di una parola eliminandone alcune lettere.

Era il XVIII secolo e nella vivace cucina francese della corte Napoletana, i Monsù erano soliti cucinare il riso in un modo davvero speciale. Si dice che il re e la regina non gradissero particolarmente il riso, considerato un cibo fonte di sfortuna, utile solo per sfamare la gente povera e malata; così, per rallegrare il palato dei padroni di casa, i cuochi francesi inventarono una gustosa e invitante ricetta con uno speciale sugo che ricopriva la superficie del riso, servendola su un grande vassoio detto “sourtout”, posto al centro della tavola. Forse per il condimento, forse per il grande vassoio, i napoletani chiamarono questo piatto sartù.


Gateau di patate o Gattò napoletano?

Invitante, gustoso e morbido, il gattò è una ricetta salata a base di patate preparata con prosciutto, mozzarella, formaggio e pangrattato. Conosciuto in passato anche come Santa Chiara perché veniva spesso cucinato nei monasteri dell’Ordine delle Clarisse, questo piatto è nato nella cucina napoletana governata dai cuochi francesi con il nome di “gateux”, che significa letteralmente torta.

Il Ragù napoletano

Un famoso proverbio italiano recita “l’appetito vien mangiando”, ossia quanto più mangi, tanto più aumenta la voglia di mangiare. Il nome “ragù”, uno speciale sugo di pomodoro servito con la pasta, è l’emblema di questo detto perché deriva dal francese "ragoûter”, che significa stuzzicare l’appetito.